La canapa

La canapa è una pianta erbacea a ciclo annuale la cui altezza varia tra 1,5 e 6 metri, anche se alcune sottospecie hanno altezze finali che variano tra 0,5 (ruderalis) e 5 (sativa) metri. Presenta una lunga radice a fittone e un fusto, eretto o ramificato, con escrescenze resinose, angolate, a volte cave, specialmente al di sopra del primo paio di foglie. Le foglie sono picciolate e provviste di stipole; ciascuna di esse è palmata, composta da 5 a 13 foglioline lanceolate, a margine dentato-seghettato, con punte acuminate fino a 10 cm di lunghezza e 1,5 cm di larghezza; nella parte bassa del fusto le foglie si presentano opposte, nella parte alta invece tendono a crescere alternate, soprattutto dopo il nono/decimo nodo della pianta, ovvero a maturazione sessuale avvenuta (dopo la fase vegetativa iniziale, nota popolarmente come “levata”). Le piante di canapa sono sia monoiche (utili per la produzione di semi a uso alimentare) sia dioiche. I fiori maschili (staminiferi) sono riuniti in pannocchie terminali e ciascuno presenta 5 tepali fusi alla base e 5 stami. I fiori femminili (pistilliferi) sono riuniti in gruppi di 2-6 alle ascelle di brattee formanti corte spighe; ognuno mostra un calice membranaceo che avvolge strettamente un ovario supero e uniloculare, sormontato da due stili e due stimmi.

La pianta germina in primavera e fiorisce in estate inoltrata, quando le ore di luce diminuiscono (è stato dimostrato che la durata del periodo vegetativo è influenzata dal fotoperiodo cui le piante vengono sottoposte; l’unica specie di Cannabis la cui fioritura non dipende dal fotoperiodo è la Cannabis ruderalis, la cui fioritura avviene automaticamente dopo un periodo di crescita vegetativa variabile tra 21 e 30 giorni circa, e si protrae per un arco di tempo di 4-6 settimane). Il periodo di fioritura varia molto a seconda delle specie e delle varietà considerate: piante di C. sativa, originarie della fascia equatoriale, tendono ad avere una fioritura molto duratura, fino a 14-16 settimane e oltre in alcune varietà, mentre varietà di C. indica, che ha origine nella fascia subtropicale/temperata, solitamente richiedono circa 8-10 settimane per portare le infiorescenze a maturazione.

L’impollinazione è anemofila (trasporto tramite il vento). In autunno compaiono i frutti, degli acheni duri e globosi, ciascuno trattenente un seme con un endosperma carnoso ed embrione curvo. Ingrandimento del fiore femminile di Cannabis sativa L.; sono ben evidenti i peli ghiandolari contenenti resine. Il contenuto di metaboliti secondari vincola la tassonomia in due sottogruppi o chemiotipi a seconda dell’enzima preposto nella biosintesi dei cannabinoidi. Si distingue il chemiotipo CBD, caratterizzato dall’enzima CBDA-sintetasi che contraddistingue la canapa destinata a usi agroindustriali e terapeutici e il chemiotipo THC caratterizzato dall’enzima THCA-sintetasi presente nelle varietà di cannabis destinate a produrre inflorescenze e medicamenti. L’ibrido f1 manifesta la contemporanea presenza di entrambi i maggiori cannabinoidi CBD e THC confermando l’aspetto politipico della cannabis.I preparati psicoattivi come l’hashish e la marijuana sono costituiti dalla resina e dalle infiorescenze femminili ottenute appunto dal genotipo THCA-sintetasi.

Tale sottogruppo fu coltivato fino alla seconda metà del secolo scorso, nonostante fosse stato proibito negli anni ’20-’30 l’uso come medicina (ma affrontando la questione terapeutica nei casi previsti impiegando tinture o estratti fitogalenici). Tali genotipi, fino ad allora, erano, per così dire, “domesticati”(se confrontati con i valori odierni), venendo impiegati nella costituzione di ibridi altamente produttivi utilizzati in campo industriale.

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